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Come Analizzare il Traffico di un Sito Internet

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Foto: Web analytics framework

L’analisi del traffico e dei dati statistici di un sito internet è una parte fondamentale del lavoro del blogger e del consulente di web marketing. A volte, per mancanza di tempo o per pigrizia, questa fase viene trascurata, ma la comprensione di come si comportano gli utenti sul proprio sito web e la lettura dei dati statistici è una fonte di informazioni di primaria importanza per lo sviluppo futuro dei contenuti e del blog stesso.

Prima di tutto però cerchiamo di capire quali sono i dati da tenere sotto controllo e la relativa terminologia tecnica.

Pagine viste: ogni volta che qualcuno arriva sul sito o si sposta da una pagina all’altra viene conteggiata una visualizzazione di pagina. Questa è una misura aleatoria del traffico di un sito perché il valore corrisponde indipendentemente da chi visita o da quante volte questo ritorna.

Visite (sessioni): ogni volta che un utente arriva su un sito viene conteggiata una visita a prescindere dal numero di pagine viste. Ogni sessione ha inizio quando l’utente apre il sito e finisce quando lo abbandona, quando chiude il browser o quando resta inattivo per almeno 30 minuti.

Visitatori unici: questa è la statistica più importante, ci dice quanti utenti unici hanno visitato il sito in un determinato periodo di tempo (giorno, settimana o mese), quindi anche se un visitatore torna sul sito più volte nel periodo osservato viene conteggiato una sola volta.

Pagine/sessione: questo parametro indica il numero di pagine che un visitatore consulta durante ogni sessione. Più alto è questo numero, meglio è, perché significa che gli utenti apprezzano i contenuti del sito e restano più tempo a visitarlo.

Durata media della visita: questo dato indica quanto tempo gli utenti trascorrono su un sito durante una sessione. Il tempo medio è solitamente basso, dell’ordine di pochi (3-5) minuti o anche meno. Anche qui più alto è, meglio è. Attualmente l’unico sito che che riesce a “trattenere” i propri utenti molto a lungo è Facebook con una media di circa 20 minuti per visita.

Frequenza di rimbalzo: questa percentuale indica il numero di persone che “rimbalzano” fuori dal sito. Cioè quando qualcuno visita una pagina e poi subito va via perché si rende conto che è nel posto sbagliato. Più bassa è questa percentuale meglio è, la frequenza di rimbalzo media si aggira fra il 50% ed il 60%, generalmente i blog stanno sopra, i forum ed i social network sotto.

Percentuale di nuove visite: è una misura della percentuale del traffico da parte di utenti che arrivano sul sito per la prima volta. Questo dato dipende molto dalla natura del sito web. Un blog avrà una percentuale di visitatori nuovi molto elevata, un e-commerce o un forum più bassa (se si è stati bravi, inferiore a quella dei visitatori di ritorno).

Google Analytics

La maggior parte dei siti internet utilizza Google Analytics per monitorare il traffico. Il servizio è gratuito, nonostante sia uno dei migliori in circolazione, il prezzo è rinunciare ad un altro pezzettino della nostra privacy (in questo caso del nostro blog).

Usare Analytics è molto semplice, basta semplicemente registrarsi ed inserire il codice di tracciamento su ogni pagina del sito. Anche se molte società di hosting offrono dei software di tracciamento, e quindi è probabile che sul vostro spazio web ne sia già presente uno, è meglio utilizzare sempre anche Google Analytics.

Una volta configurato lasciategli qualche giorno di tempo per raccogliere i dati. Ma se siete proprio impazienti potete iniziare a dare un’occhiata ai rapporti “In tempo reale“.

Conoscere i dati

Quando iniziate ad analizzare i numeri, la prima cosa di cui dovreste tenere conto, oltre alle variabili viste sopra, sono le sorgenti di traffico. L’indicazione della provenienza degli utenti ci aiuterà a capire quali contenuti e quali strategie sono vincenti.

Prima che Analytics, dall’inizio del 2012 circa, introducesse il “not provided” (nascondendo in parte le chiavi di ricerca visualizzate nei report, adducendo come motivazione la privacy degli utenti) avevo un approccio quotidiano con l’analisi delle fonti di traffico.

Ogni mattina per prima cosa studiavo le statistiche del giorno precedente per programmare l’attività della giornata: quali articoli scrivere, come interagire con i fan sui social network, a quali notizie dare maggior risalto. Il mio approccio tecnico-statistico mi aveva però portato in una situazione “pericolosa”, infatti il 90% del traffico proveniva proprio dai motori di ricerca, sarebbe bastato un “intoppo” con questi ultimi per far crollare gli accessi al sito.

Per questo l’ideale è lavorare in modo equivalente sulle diverse sorgenti di traffico, non trascurando i social network.

Misurare canali sociali

Da qualche tempo Analytics ha scorporato dai “referral” i social network raggruppandoli in un canale a parte, facilitando in questo modo la lettura dei dati. Il giusto equilibrio fra canali sociali e motori di ricerca dovrebbe essere 50-50, ma anche questo è una stima azzardata perché il web è molto vario le situazioni possono differire molto le une dalle altre.

Tracciare le campagne Adwords

È possibile collegare un account Analytics ad uno o più account Adwords, questo consente di tracciare le campagne in modo più approfondito, non avendo per le parole chiave a pagamento la limitazione del “not provided”.

Quanto traffico riuscirete ad ottenere e quanto bene questo “convertirà” dipenderà da che tipo di pubblico intercettate e dal vostro sito web o blog. Conoscere però i dati statistici, analizzarli e interpretarli correttamente è molto importante, ma ciò che è più importante è aver ben presenti quali sono gli obiettivi che intendente raggiungere. Le strategie da implementare saranno diverse se vi interessa creare un circuito di utenti/clienti ricorrenti o se volete focalizzarvi sul numero assoluto di utenti unici.

In conclusione

Conoscere e saper analizzare i dati statistici del proprio sito web non è solo importante, è anche obbligatorio se volete sapere quanto sono o non sono efficaci i vostri sforzi nella creazione dei contenuti e le vostre azioni di web marketing.
È solo grazie all’analisi regolare del traffico e del comportamento degli utenti sulle pagine del vostro sito che riuscirete a capire se e quando c’è un problema, come un basso tasso di conversione, una pagina non funzionante o un link errato.

Se non avete il tempo o le giuste competenze per affrontare un’analisi attenta ed approfondita costante nel tempo e il vostro business online stenta a decollare dovreste iniziare a valutare l’idea di assumere un consulente esperto.

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